Enna, il boss Salvatore Seminara condannato a 26 anni per mafia al processo Good Fellas
Per il Tribunale di Enna c’era lui, con il potere che gli derivava dal suo rango di boss provinciale di Cosa Nostra, dietro il nuovo clan di Leonforte, l’organizzazione messa in piedi dall’imprenditore mafioso Giovanni Fiorenza, detto “sacchinedda”, già condannato per associazione mafiosa al processo Homo Novus. Per questo il boss Salvatore Seminara, detto “zio Turiddu” è stato condannato a 26 anni di reclusione dal Tribunale collegiale di Enna, presieduto da Francesco Paolo Pitarresi, giudici a latere Guarnera e Noto, con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso aggravata.
Si chiude così una delle costole del processo Good Fellas, dal titolo dell’operazione condotta dagli agenti della Squadra Mobile di Enna e del Commissariato di Leonforte, che ha tappato le ali all’ennesimo tentativo di camaleontica riorganizzazione della mafia leonfortese. A chiedere la condanna nella requisitoria è stato il Procuratore Aggiunto di Caltanissetta Roberto Condorelli, che ha pure coordinato le investigazioni della Questura.
Va evidenziata inoltre l’altra parte della sentenza emessa pochi minuti fa, ovvero l’assoluzione con formula piena dell’altro imputato del processo Good Fellas che non aveva optato per il giudizio abbreviato, ovvero il troinese Alessandro Trovato. Per lui era stato ipotizzato in origine un coinvolgimento in una presunta estorsione, relativa alla mancata apertura di un’autoscuola a Leonforte. L’accusa era già caduta in fase istruttoria. E a chiedere l’assoluzione per lui era stato lo stesso Pm, che già aveva chiesto il “non luogo a procedere” all’udienza preliminare. Per il troinese, è giunta un’assoluzione piena, con la formula “per non aver commesso il fatto”.