4.607 i tamponi fatti in Provincia di Enna. Attività di prevenzione più del doppio di quella regionale
Nota dell’Asp
La Regione ha reso noti i dati dei tamponi effettuati in Sicilia, che, alla data del 23 aprile, sono stati 62.150.
Alla stessa data, in Provincia di Enna, di tamponi ne sono stati effettuati 4.607.
Dunque, già un bambino di dodici anni, prendendo una calcolatrice e dividendo 4.999.891, che sono gli abitanti della Sicilia, per il numero dei prelievi oro-faringei che sono stati loro assicurati, arriva al dato di 1 tampone ogni 80,44 siciliani.
Come dire, ogni mille siciliani, ad essere stati sottoposti all’esame, sono stati in 12,43.
Allo stesso modo, dividendo i 168.052 abitanti della Provincia di Enna per tutti i tamponi che Dipartimento di Prevenzione e Ospedale Umberto I hanno effettuato, che sono 4.607, nella nostra Provincia 1 cittadino su 36 ha potuto verificare se era, o meno, positivo al Coranavirus. Percentualmente, il 27,41 per mille abitanti.
E, mettendo a confronto i due dati, risulta evidente come, allo stesso modo che per i ricoveri, l’attività di prevenzione sul territorio in Provincia di Enna è stata più del doppio della media regionale.
Questa enorme mole di lavoro è il risultato della generosità incondizionata di quanti – medici, infermieri, operatori sanitari e tecnici – spesso hanno lavorato anche 18 ore al giorno realizzando un risultato che non ha paragone in Sicilia.
Ci sono stati ritardi nella consegna dei referti?
Si, certo. Anche se ormai è storia vecchia perché tutto l’arretrato è stato smaltito e tutti i tamponi saranno esitati al massimo entro 48 ore.
Ed anche se non è dipeso dall’ASP, ce ne dispiace e chiediamo scusa. Abbiamo fatto tutto quel che potevamo e più di quello che altri hanno fatto, aprendo un nostro laboratorio a Piazza Armerina, grazie alla disponibilità del dott. Morante e dei suoi ragazzi, il che ci ha consentito di attenuare i tempi di attesa.
Avremmo potuto evitarli, questi ritardi, semplicemente facendo quello che gli altri in Sicilia hanno fatto: lavorare di meno ed effettuare tamponi in proporzione alla capacità di lavorazione dei laboratori, che non abbiamo deciso e scelto noi.
Ed, invece, i ragazzi – lasciatemi continuare a chiamarli così, perché dei ragazzi hanno l’entusiasmo, la generosità, la dedizione, il coraggio – hanno scelto di fare il massimo raddoppiando l’impegno e, rispetto all’intera Sicilia, i risultati.
E’ una colpa? Se lo è, siamo orgogliosi di averla. Ed io infinitamente, incondizionatamente grato a chi ha consentito di raggiungere questo traguardo.
E chissà se oche starnazzanti, asini raglianti e webeti desiderosi di un riscatto che la vita gli ha negato, almeno di fronte ai numeri che danno ragione del lavoro svolto, vogliano, in un sussulto di dignità, se ne hanno, chiedere scusa a quanti, nonostante questa Direzione, hanno dimostrato con i fatti e il loro sudore, cosa sia
l’amore per il proprio lavoro, passione per il proprio territorio, capacità di produrre buoni frutti.
A loro va certamente la mia ammirazione.