Enna, Scavuzzo-CNA : il nuovo codice della strada e il crollo della ristorazione

Il recente impatto del nuovo Codice della Strada, entrato in vigore con l’introduzione del DDL Salvini, ha avuto effetti devastanti sul settore della ristorazione. Quattro persone su dieci hanno ridotto il numero di pranzi e cene al ristorante, segnando una flessione preoccupante che sta mettendo a dura prova le imprese locali. Un’indagine condotta dalla CNA Ristoratori di Enna ha confermato le preoccupazioni degli operatori del settore, mettendo in luce i principali timori legati alla crescente paura dei consumatori di incorrere in sanzioni per il consumo di alcolici.
Tommaso Scavuzzo, presidente dei Ristoratori CNA Enna, ha sottolineato come l’entrata in vigore del nuovo codice abbia comportato una drastica riduzione della frequenza delle uscite al ristorante. A fronte dell’introduzione di regole più stringenti e della criminalizzazione del consumo di alcol, molti consumatori hanno iniziato a rivedere le loro abitudini sociali. Oltre alla diminuzione delle uscite, è emersa anche una preoccupante riduzione del consumo di vino e altre bevande alcoliche nei locali: solo il 35% dei clienti continua a bere come prima, mentre un 18% ha eliminato completamente il consumo di alcol durante i pasti fuori casa.
Un altro aspetto rilevante che sta alimentando la paura dei consumatori è la percezione di un incombente rischio legato ai test dell’etilometro. Le incertezze circa l’affidabilità di questi dispositivi e la possibilità che vengano rilevate tracce di alcol anche a distanza di ore dal consumo hanno generato un clima di diffidenza tra i clienti. Nonostante il consumo di alcol sia spesso moderato, molti temono che anche una piccola quantità possa risultare positiva al test.
Per contrastare questa tendenza, i ristoratori suggeriscono due possibili soluzioni: l’introduzione di etilometri certificati nei locali e l’implementazione di un servizio di taxi a tariffe agevolate. Queste misure permetterebbero ai consumatori di rimanere sociali e sicuri, senza rinunciare al piacere di cenare fuori. Attualmente, il trasporto pubblico e i taxi non offrono soluzioni adeguate, ma i ristoratori si stanno organizzando autonomamente per offrire ai clienti un’opzione di rientro sicuro.
Secondo Scavuzzo, se non si troveranno soluzioni per supportare il settore, molte attività ristorative potrebbero trovarsi costrette a chiudere. L’appello alla politica è chiaro: il governo dovrebbe intervenire per rivedere le normative e tutelare un settore che sta affrontando gravi difficoltà a causa delle nuove misure del Codice della Strada.